Il cibo nasce dalla geografia, dalla storia, dai fattori climatici, dalle latitudini, dai ceti sociali, dai riti religiosi, dalla medicina, dal caso … è la conseguenza di tante cose e la premessa di tante altre.
Conoscere è importante quanto degustare o, più semplicemente, mangiare: perché “noi siamo quello che mangiamo”.
Questa consapevolezza serve a noi per rispondere a molti intimi perché, serve agli altri per sapere di che “pasta” siamo fatti.
Tasty Italy sceglie definitivamente questa via fondando Tasty Italy Magazine a cui mette a disposizione tutta la sua quota web: nasce una testata curiosa di soddisfare curiosità.
I luoghi, la tradizione, le leggende, le nonne, i cuochi stellati, le ricette, il cibo di strada, di casa, del ristorante, biologico, biodinamico, no gluten, gli eventi, i sogni che viaggiano sui truck. Ma anche i brutti esempi sul come a volte si fa, si trasforma, si conserva, ….
Partiamo avidi di scoperte che vogliamo fare di persona … che senso avrebbe assaggiare un cibo con la bocca degli altri ?
Animati dalla voglia di stupirci .. vogliamo essere lettori per i lettori: conoscere insieme è la forma più evoluta di una promettente partenza, è condivisione … esattamente come lo stare a tavola
Comunicare è la mia vita!
Così, naturalmente, sono diventato giornalista: una professione che ho assaggiato in tutte le sue salse. Un’esperienza che mi ha confermato che un giornalista deve essere necessariamente anche una persona curiosa, a volte a livelli quasi insopportabili, perché deve cercare per gli altri quello che gli altri non sanno e che, d’acchito, lui stesso non sa: deve sentire il dovere di intuirlo e avere la determinazione per trovarlo. Senza questa peculiarità sarebbe come un alpinista che soffre le vertigini: un paradosso.
Le tracce impresse dall’esperienza portano sempre a una sintesi. La mia non è affatto originale. Come succede a molti il mio lungo cammino mi ha riportato a casa, a cercare nella mia, nella nostra quotidianità la risposta a quell’identità, a quel senso di appartenenza che, sotto la pelle, mi ha sempre accompagnato, fino a questa ammissione, fino a questa consapevolezza.
Io appartengo a questa terra, a questa cultura perché, come dice una mia carissima amica, il seme non cade mai lontano dalla pianta, perché, aggiungo, io sono quello che mangio … noi siamo quello che mangiamo.
Coinvolgendovi in questa esperienza vi propongo un gioco, una specie di Caccia al Tesoro. Cerchiamo i nostri vini, i nostri formaggi, i nostri insaccati, tutti i prodotti delle nostre terre e delle nostre acque. Osserviamo come la cultura delle nostre tante Italie li ha shakerati, trasformandoli per secoli, millenni da prodotto in cibo in ragione delle opportunità, degli usi, dei costumi, delle convinzioni delle diverse epoche. Conosciamoli, comprendiamoli, assaggiamoli e apprezzeremo il sapore di noi stessi per quello che siamo veramente nella più schietta genuinità e tipicità che ricerchiamo nei prodotti che andremo a scoprire insieme
Nessun commento